lunedì, ottobre 27, 2008

Hua Hin - Thailandia - Panorami dall'alba a notte fonda

Da Thailandia - Hua Hin




I panorami si fanno anche con dei semplici crop... crop, ritaglio, piccole correzioni... abbondantemente consentito: non si può sempre avere a disposizione tempo e concentrazione... alle volte gli scatti vanno rubati o colti al volo.

domenica, ottobre 26, 2008

Panorami - Koh Chang e triangolo d'oro


Dall'isola degli elefanti, Koh Chang in Thailandia, uno dei suoi panorami al tramonto.

4 scatti che da soli non valgono i bit su cui sono memorizzati, insieme varrebbero una parete... non è detto che non succeda.

Ed ora un altro esempio: il Mekong fra Laos, Thailandia e Myanmar


Qui gli scatti assemblati sono solo 3 e le sovrapposizioni sono meno precise... comunque sulla sponda a sinistra la Thailandia, sullo sfondo Myanmar e la sponda destra è territorio Laotiano... sulle long tail con una pioggerellina leggera si naviga su acque limacciose... fra panorami simili a quelli di mille film... impossibile rimanere indifferenti.

giovedì, ottobre 23, 2008

Roma città eterna

Qualche mio scatto della capitale... città dove perdersi nel centro storico è la miglio cosa che si possa fare. 


L'interno del Pantheon con la luce che entra dall'Oculus.

La Fontana del Moro - particolare


Fontana di Trevi

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giovedì, ottobre 16, 2008

L'onere e l'onore

L'onere e l'onore possono andare di pari passo? In molti casi certamente... quantomeno nei casi fortunati che la vita ci mette davanti.
A me è capitato di vivere questa coincidenza fra sentire e dovere di recente in occasione della pubblicazione di un libro particolare. Il libro, "Andrea?... Pensieri nel casco...", mi è stato consegnato sottoforma di manoscritto in una semidefinitiva versione direttamente dall'autore... ci mancava solo che mio fratello me lo spedisse per posta!

L'onore: leggere un manoscritto credo possa essere sempre un onore e se chi scrive è tuo fratello lo è ancora di più. Bel libro, concetti originali e forma godibile.

L'onere: se ti consegnano un manoscritto è per dare un giudizio o, espressamente o meno, per scovare gli errori ortografici e grammaticali che, anche nelle produzioni dei grandi della letteratura mondiale, si annidano e si nascondono sotto il vaglio del correttore automatico del wordprocessor di elezione. Gabriel García Márquez nel suo "Vivere per raccontarla" ricorda con gratitudine palese i propri correttori di bozze senza i quali, a suo dire, non avrebbe avuto il successo che gli compete. Bhè... un concetto che sicuramente fa onore, per garbo e modestia, al grande autore di romanzi indimenticabili come "Memoria delle mie puttane tristi" e "Cent'anni di solitudine". Se un romanziere non ha nulla da esprimere potrà scrivere migliaia di pagine senza comunicare nulla e, parimenti, se un romanziere avesse qualcosa da comunicare questa trasparirebbe anche fra gli errori e la punteggiatura messa a caso. Ecco... mio fratello si pone in questa seconda schiera: quella di chi le virgole le butta alla rinfusa ma che ha qualcosa di buono da comunicare. 
[...]
per farla breve...
[...]
Dove sta l'onere? Sistemare tutte quelle virgole, con tuo fratello che ti contesta pure, vi pare poco? hahahaha

Apparte le battute, un bel libro.