mercoledì, novembre 28, 2012

Fifty-two weeks! 31 di 52

Dopo lo scatto che ritrae mia moglie anche questa settimana posto la foto di una persona. Si tratta di un amico, Gaetano, ripreso in un momento di una recente "cena con pizza e fotografie". La serata è stata molto piacevole e credo che il suo volto nella mia foto lo racconti. Non è una foto in posa con sorriso plastico, sguardo in camera, sfondo curato, perfettamente a fuoco e nitida. Un simile scatto avrebbe raccontato che Gaetano, in un momento non rilevante, in un luogo non rilevante, ha abbozzato un sorriso concordato perciò vuoto e io l'ho fotografato... cioè zero. No, non è la foto che lo stesso Gaetano mi sta suggerendo di evitare: la bella foto che non racconta nulla, ribattezzata da lui in maniera più sintetica BFDM, perché tali foto, al massimo, fanno l'appello dei presenti. Bisogna andare oltre e, anche se un singolo scatto rappresenta l'equivalente espressivo di un rutto, ho provato a raccontare qualcosa di più.


Grazie anche al suo pungolo fatto qualche volta di critiche dirette e secche mi sto confrontando con i miei scatti, con quello che voglio metterci dentro, con quello che posso restituire in una sorta di lettura che ne fa l'osservatore: la fotografia è un mezzo descrittivo come la parola e la bella foto che non racconta nulla (BFDM), quella perfetta che rispetta regole e canoni e basta, è invece come una lista della spesa scritta in bella grafia. Non mi serve. Questo è il messaggio che, non senza fatica, sto digerendo ora.

Da quando ho intrapreso questo personale e particolare sguardo critico sulle mie fotografie sono meno attento ai parametri di scatto, la lettura dei dati EXIF mi dice che la foto sopra è stata registrata così: 0.6s, f/2.8, ISO 400. Tempo e ISO erano comunque in AUTO. Ottica SONY SAL85F28.

lunedì, novembre 19, 2012

Fifty-two weeks! 30 di 52

Foto della settimana. Fotografare la gente è complicato. E' molto più complicato che fotografare un fiore o un palazzo. La gente si muove, cambia espressione, gioca con la luce da attore, nasconde il volto, chiude gli occhi. Se posa è falsa perciò si rubano scatti... ma se ti vedono l'espressione sfugge, talvolta si rimedia una occhiataccia da risolvere con un sorriso mostrando la foto da cancellare.
Qualche volta si ha fortuna.

Nella foto che segue mia moglie davanti ad una vetrina.


Lo scatto è in priorità di apertura, tutto il resto in auto. Sul RAW ho modificato un pelo la curva dei livelli per accentuare un po' il contrasto, poi ho desaturato. Con una maschera ho corretto il contrasto sulla figura di mia moglie. Interventi lievi, nulla di spinto: per far risaltare la figura di mia moglie era importante non schiarirla troppo, a costo di tenerla sottoesposta, altrimenti sarebbe stata troppo vicina come toni alla vetrina alle sue spalle.

martedì, novembre 13, 2012

Fifty-two weeks! 29 di 52 (in anticipo)

...settimana 26, 27 e 28 non pervenute per impegni professionali e stanchezza conseguente... ed altre scuse varie.
La foto della settimana in corso, scattata il 10-11-2012 e inviata al blog il 13-11-2012 (data risincronizzata con la 29-esima pubblicazione dacché la prima è stata il primo maggio...) è una foto fatta a caso.
Avevo la macchina con me, non avevo controllato i parametri più di tanto: sapevo di aver messo ISO auto, priorità di diaframma e bilanciamento del bianco in automatico... non ricordavo che l'ultima foto fatta settimane prima ad una zucca di Halloween aveva richiesto lo scatto ritardato di 2 secondi (macchina su cavalletto per evitare il mosso).
L'autore quindi chi è? Non io.

Bhè... ho perso il filo e la migliore della giornata è proprio l'unica foto che non ho fatto io pur essendo colui che reggeva il mezzo tecnico.


Dati tecnici??? Hahahahaha... boooh!

domenica, ottobre 14, 2012

Fifty-two weeks! 25 di 52

A ruota la foto della settimana in corso.
I T-Days sono una bella sorpresa di questo autunno per i Bolognesi. Le vie che identificano la T (Indipendenza, Ugo Bassi, Rizzoli) ed altre in zona sono completamente chiuse al traffico veicolare consentendo una riappropriazione completa degli spazi urbani. Il successo è innegabile: mai vista tanta gente, mai vista tanta bella gente nel centro di Bologna... almeno da 20-25 anni a questa parte. Gli artisti di strada raccolgono consensi e le performance di street art si moltiplicano.
Oggi mi ha attirato un gruppo di suonatori dallo stile che oserei dire da orchestra gitana. La musica era ricca di sonorità e il pubblico ha apprezzato coinvolto.


Dati di scatto: 1/80 sec, f/5, ISO 400, SONY SAL85F28

Fifty-two weeks! 24 di 52

Non pervenuta... cioè... ci ho messo due settimane a sistemare le foto di un compleanno, ora posto la foto della settimana scorsa poi, a ruota, la foto della settimana attuale.



Ai giardini Margherita, all'ombra di un albero storico: chi, fra bambini ed ex-bambini di Bologna, può dire non aver giocato su quell'alberone??

Dati di scatto: 1/250 sec, f/4, ISO 200, Sony SAL85F28.

sabato, ottobre 06, 2012

Fifty-two weeks! 23 di 52

L'immagine che segue è stata scattata sempre alla festa medievale di Minerbio. Non è certamente una foto qualitativamente significativa ma mi piace sostanzialmente per la posa del barbagianni e, se l'occhio è malizioso, per alcune somiglianze (nel pizzetto e senza offesa) sullo sfondo.


martedì, settembre 25, 2012

Fifty-two weeks! 22 di 52

Dopo i cavalieri di San Giorgio, la bassa regala la festa medievale di Minerbio. La cornice è quella della rocca Isolani. La faccio breve: rappresentazioni di assalti alla rocca, cavalieri, villici, giullari e falconiere tutti accampati nel parco anche per la notte. Mi ha colpito un antico telaio restaurato al quale un signore in abiti antichi (salvo la concessione a “oculi de vitro cum capsula”) dava lezioni di tessitura.


Dati di scatto: ISO 200, 1/25s, f/1.8, obiettivo SONY SAL35f18. L'unica luce è quella della lampada.

domenica, settembre 23, 2012

Cavalieri in battaglia - San Giorgio di Piano

Cavalieri in battaglia
Le statue che ho fotografato qualche sera fa a San Giorgio sono di Nicola Zamboni, scultore bolognese. A quanto pare a fine luglio è saltata fuori la novità che, sembrerebbe, siano state commissionate dal comune e mai pagate... Forse Zamboni non sa che la PA in Italia paga a babbo morto e spesso eredita ciò che acquista per morte o fallimento del creditore. Lunga vita e pazienza a Zamboni. Polemica a parte di cui sono venuto a conoscenza stasera cercando notizie sull'autore le statue sono, a mio parere, molto interessanti. Quella dei 'Cavalieri in battaglia' è molto bella e ben disposta nella cornice della antica porta del paese. I dettagli sono notevoli ma vanno apprezzati da vicino, fortunatamente le statue non sono ne recintate ne disposte in luoghi inaccessibili. Come si vede dalla foto che mostra l'opera nel suo complesso si nota che il luogo è vissuto, l'arte è in mezzo alla gente, gente che potrà anche ignorarla per ignoranza o noia ma l'abitudine al bello è un pregio che per noi è gratis e scontato ma che non ha prezzo... finché dura.

Il volto del cavaliere soccombente è estremamente dettagliato: i baffi, le labbra, il naso sono incredibili, non fossero di quel colore parrebbe esserci un uomo dentro quell'armatura. Su questa foto ho tentato in particolare di esaltare il volto: ho corretto difetti dovuti a sporco depositato sul naso, ho cercato di esaltare i contrasti per far risaltare curve e dettagli applicando modifiche ai livelli dell'immagine, ho desaturato leggermente il viso in modo che l'occhio fosse indotto a ritenerlo di altra materia rispetto al resto.
Il cavaliere vittorioso è in sella al suo destriero possente e dall'aria battagliera: pare di vedere quelle cavalcature nere di certi film e cartoni animati dove gli stessi animali assumo le caratteristiche violente e aggressive del guerriero che trasportano in sella. Questa foto è stata corretta nel senso di trattenere l'attenzione dell'osservatore sul cavallo. Gli edifici alle spalle e le persone sono state leggermente scurite correggendo localmente l'esposizione. Purtroppo il faretto in primo piano è attualmente bruciato e, quindi, il controluce ha limitato un po' i dettagli.
Girando attorno alla statua alla ricerca dei punti migliori di ripresa, seguendo l'idea di voler rappresentare anche il cavaliere vittorioso, mi sono reso conto di un particolare che non avevo notato prima. Evidentemente il mio sguardo era trattenuto da quello che credevo essere uno strano elmo. Si, c'è l'elmo ma da esso spunta quella che ritengo essere una corposa coda di capelli ed in effetti credo proprio che lo sia: l'uomo in sella è una donna.

Tutti gli scatti sono stati realizzati senza flash con la sola luce ambiente.

sabato, settembre 22, 2012

Fifty-two weeks! 21 di 52

Questa sera sono stato alla sagra patronale di San Luigi Gonzaga a San Giorgio di Piano. L'occasione mi ha spinto a portarmi dietro la macchina fotografica: San Giorgio di notte regala sempre qualche spunto. Camminando per le vie del piccolo centro storico infatti ho avuto modo di fotografare le statue di Nicola Zamboni intitolate ‘San Giorgio e il drago’ e ‘Cavalieri in battaglia’. Le statue sono molto interessanti ma non solo il soggetto che ho scelto per la ventunesima foto della settimana. Vista l'ora tarda e l'approssimarsi del letto ho pensato che quella che segue sia più adatta... soprattutto se siete almeno coevi col sottoscritto e ricordate le notti in compagnia di zio tibia.

Creepy dolls

Domani aggiungo un po' di dettagli, buonanotte.

lunedì, settembre 10, 2012

Fifty-two weeks! 20 di 52

A stretto giro di posta dall'ultima immagine della serie, giunta in ritardo, propongo quella che segue come mio ventesimo elemento.
Siamo a San Cristoforo di Labante, ero in zona per il battesimo della figlia di mio cugino. In questo luogo, più che in altri, si può affermare che l'acqua è elemento che costruisce e modella. Ogni angolo è vivo e la stessa roccia si trasforma o, meglio, cresce nel vero senso della parola. I depositi calcarei sono talmente rapidi che le pianticelle acquatiche e i muschi che rivestono le rocce stesse vengono giorno dopo giorno inglobati in esse.


Dati di scatto: 0,4 sec (a mano libera, sia lodato il sistema di riduzione delle vibrazioni), f/11, ISO 100, obiettivo SAL35F18.
L'immagine di partenza era leggermente sovraesposta segno che avrei potuto ridurre il tempo di posa forse anche di 2/3 di stop (e guadagnare qualcosa in nitidezza) ma, così facendo, avrei ridotto l'effetto volutamente mosso sull'acqua che scorre. Ho modificato l'equilibrio dei colori con un filtro ambrato leggero in modo da dare un tono un po' più caldo allo scatto altrimenti troppo tendente al verde. Ho imposto una curva di livello che riducesse generalmente la luminosità dello scatto. Sulla stessa curva ho agito abbassandone ulteriormente il piede (nell'area che descrive i toni da scuri a medi) per aumentare un po' il contrasto dell'immagine.
Su suggerimento di Kiodo ho abbassato la luminosità generale dell'immagine, in effetti era troppo sovraesposta. Ho ridotto localmente, sempre su suo consiglio, l'esposizione dell'ortica in primo piano e del ciuffetto d'erba in basso a destra: erano distraenti. Il risultato generale è decisamente più soddisfacente. Grazie Gaetano per i preziosi consigli!

domenica, settembre 09, 2012

The Golden Gate...

...de noartri.

Ponte in ferro (ruzno)... il Golden Gate della bassa!



Dati di scatto: 1/20 sec, f/11, ISO 200, SONY SAL1855@20mm.

sabato, settembre 08, 2012

Fifty-two weeks! 19 di 52

In pauroso ritardo... settimana pesa al lavoro.
Ho aiutato un amico con qualche PC che faceva un po' di storie, avevo la reflex, click!
Non sono abituato a fotografare persone, il ritratto è un aspetto della fotografia che sto approcciando da poco e perciò, comunque e sempre, i suggerimenti sono ben accetti.
Ho scelto il bianco e nero perché secondo il mio gusto, in questo caso, restituiva una immagine più interessante.


Gli interventi sono stati molteplici: ho agito sui livelli dei gialli e dei rossi nella conversione BW in modo da rendere al meglio l'incarnato. Ho applicato un filtro livelli localizzato sulla camicia in modo da ampliarne la dinamica altrimenti troppo piatta.
Dati di scatto: 1/30 sec, f/6.3, ISO 100, SONY SAL35F18. Ho scattato con priorità di tempi e esposizione spot calibrata strettamente sull'incarnato del volto (il controluce altrimenti sarebbe stato micidiale).

domenica, agosto 26, 2012

Fifty-two weeks! 18 di 52

Passeggiata in campagna verso il tramonto. La stagione volge al termine e alcune nuvole si fanno pesanti più di altre. Non sono particolarmente soddisfatto di questa foto: non sono riuscito a dare corposità alla nuvola. E' un tema da approfondire.


Dati di scatto: ISO 100, f/8, 1/400s, obiettivo SONY SAL35F18

Neil Armstrong

Radio Neil è sempre in onda.


domenica, agosto 19, 2012

Fifty-two weeks! 17 di 52

Sottotitolo "Lilli e il vagabondo".
Un mucchio di paglia ed... è subito merenda!


Dati di scatto: ISO 100, f/4, 1/500s, obiettivo SAL85F28.


domenica, agosto 12, 2012

Fifty-two weeks! 16 di 52

Domenica cittadina, non così deserta come ci si sarebbe potuto aspettare in un anno normale... ma questo è quello dell'apocalisse.
A Bologna uno dei parchi cittadini più conosciuto e grande è quello intitolato alla regina Margherita. La caratteristica principale di questo parco è, a mio avviso, oltre agli alberi secolari e al laghetto, la presenza di enormi vialoni che separano le aree verdi. Lo spiazzo dietro la statua di Vittorio Emanuele II è sempre cooptato da un gruppo di acrobatici pattinatori in linea. Basta una fila di bicchierini o conetti neri rovesciati e, a turno, partono gli slalom. Loro sono li per mostrarsi ed è gradevole guardarli, oggi ero armato di reflex... click.


Dati di scatto: 1/250 sec, f/4.0, ISO 400, SAL85F28
Ho applicato una curva di correzione dei livelli che assomiglia ad uno sviluppo n-1 adatta per riportare un po' in basso il livello dell'asfalto che tendeva ad essere sovraesposto senza toccare troppo le ombre. Ho aumentato leggermente il contrasto sulla ragazza.

venerdì, agosto 10, 2012

Lago di Garda, dintorni. BIS

Come ho scritto nel post precedente continua l'elaborazione degli scatti di domenica. Quella che segue è la composizione di più fotografie prese dalla cima del monte Baldo. Si vede il lago di Garda ma soprattutto si vedono, sfumate via via sullo sfondo, le formazioni montuose che si susseguono sui vari piani. Mi piaceva l'idea di queste sovrapposizioni velate dalla foschia. La dominante blu è data dalla distanza ma non mi disturba, ho solo ridotto parzialmente la saturazione di tutto ciò che non è cielo.


Per poterla apprezzare va vista a schermo intero, vi invito a cliccare la foto.
Dati di scatto: 1/320 sec, f/11, ISO 100, SONY SAL35F18.


giovedì, agosto 09, 2012

Lago di Garda, dintorni.

Le foto di domenica sono una marea. Ne sto scegliendo alcune da postare qui e su G+. Quella che segue ritrae un castello arroccato su uno sperone di roccia nei pressi di Arco. Ci stavamo dirigendo verso Riva del Garda provenendo da Bosco Chiesanuova e, dietro una curva di un tornante, è spuntata la rocca. Ho parcheggiato nel primo stradino privato che ho trovato e ho cercato a piedi il miglior punto per scattare. Ho fatto diversi tentativi prima col 35mm poi con l'85mm. Con l'ottica corta il castello si perdeva nel fotogramma, scartata. Ho messo l'85 e scattato. Perfetto. Ho chiuso un pelo il diaframma (f/3.5) pensando che a tutta apertura avrei avuto una profondità di campo troppo esigua ma così facendo lo sfondo risulta anche troppo definito nel file RAW. Non era necessario chiudere comunque la differenza penso sia piuttosto esigua (2/3 di stop di diaframma). Ho corretto il "difetto" con una sfocatura gaussiana limitata allo sfondo mediante mascheratura.


Ho corretto un po' i contrasti e l'equilibrio sul bianco rendendo lo scatto un pelo più caldo.
Dati di scatto: 1/640 sec, f/3.5, ISO 100, SAL85F28.

Seguiranno altri scatti.


mercoledì, agosto 08, 2012

Kaopansa 2012

L'incontro con i monaci buddhisti (thailandesi) presenti al tempio Nyanasamvara in occasione del Kaopansa, come spesso accade, prevede il rito di offerte di cibo. I monaci infatti si nutrono di quanto viene loro donato, le eccedenze vengono a loro volta distribuite ai bisognosi. Nella foto che segue il quintetto di monaci è dunque schierato in attesa dei fedeli. Tali rituali si svolgono di mattina: la regola infatti impone ai monaci di nutrirsi soltanto in questa frazione delle 24 ore.


Dati di scatto: 1/160 sec, f/11, ISO 100, obiettivo SAL35F18

Aggiungo uno degli scatti che ho eseguito poco dopo: si vedoni, come nel primo, i monaci schierati e, di fronte ad essi, i fedeli che porgono nelle ceste le offerte di cibo. Fedeli e monaci sono scalzi. Se notate una certa cautela delle donne e dei monaci nel porgere e ricevere il cibo la ragione è, ancora una volta, nella regola: il monaco non può sfiorare una donna neppure per sbaglio: il contatto non è ammesso.



I dati di scatto sono i medesimi della foto precedente.

martedì, agosto 07, 2012

Fifty-two weeks! 15 di 52

Giornata al fresco delle Alpi dietro il lago di Garda, luogo una vallata alle spalle del monte Baldo. Tempio Nyanasamvara sede delle celebrazioni del Kaopansa, ricorrenza buddhista. Il posto merita: è incastonato fra alte pareti, il cellulare si affanna ma non prende, i boschi sono tutto attorno. Devo sistemare le molte foto fatte, questa è solo un primo approccio ai ricordi digitali di una fresca domenica.


Dati di scatto: 1/2000 s, f/2.8, ISO 100, SAL85F28. Ho solo controllato un po' il contrasto.

sabato, agosto 04, 2012

Homo (non) Sapiens

Scelte a caso fra le mie sottolineature recenti:

L'inesattezza, l'incompetenza, lungi dall'attenuare la sicurezza, la rinsaldano[...]

[...]di qualcuno che ammiriamo con un senso di fiducia, noi raccogliamo, citiamo con ammirazione cose assai inferiori a quelle che, abbandonandoci al nostro gusto personale, rifiuteremmo rigorosamente[...]

La prima parla dell'arroganza di chi porta con orgoglio il proprio monte di ignoranza, la seconda parla di dinamiche proprie delle relazioni interpersonali, un mio vecchio punto fisso: il decadimento delle difese, la latitanza dello spirito critico di fronte alle notizie, le nozioni ed i concetti riportati da "amici". 

La concomitanza delle due condizioni umane è Facebook e tutti quei contenitori caratterizzati da un accesso democratico alla produzione di contenuti.

Se può consolare, almeno quanto possa farlo l'assenza di un rimedio, quelle frasi hanno, più o meno, un secolo.

giovedì, agosto 02, 2012

Imperfezioni a Labante

La fotografia è un mezzo espressivo, serve perciò per comunicare qualcosa.
Quando parliamo alla gente, agli amici o anche a noi stessi, per chi frequenta la neuro, non sempre usiamo un lessico esatto, una grammatica impeccabile o la più indicata forma di rispetto per l'interlocutore. Scappa il congiuntivo, un accento preso nella folla origliando in maniera coatta la telefonata insolente del vicino arrogante, la parola di più che a qualcuno offende e a tutti spiega meglio di mille frasi, la punteggiatura seminata. Imperfezioni. Io apprezzo la forma come qualità estetica del tutto irrinunciabile quanto se non oltre il messaggio stesso. Quantomeno in negativo la questione è per me escludente: una forma rozza o volgare, come la prima impressione di una nuova conoscenza, mi limita nell'approfondire... ma qui andiamo oltre l'imperfezione. L'imperfezione può essere creativa, può aggiungere e non togliere. L'imperfezione può essere parte integrante, un valore aggiunto alla comunicazione. Per capirci: tutti noi abbiamo ben in mente quel genio della parola che è Trapattoni.
Quando il mezzo espressivo è la fotografia le imperfezioni sono gli errori di esposizione, i riflessi, il rumore, il mosso, ecc.ecc... tutte caratteristiche che se volute, controllate, gestite possono essere parte integrante, assumere valore estetico, portare a destinazione un messaggio. E allora, come scritto da Rodolfo Serpi sul suo blog, si assiste ad una ricerca in direzione contraria a quella della qualità pura: un ritorno al passato o, meglio, una ricerca puramente estetica sul risultato finale che si vuole retrò. Il bianco e nero sono come un capo che non passa mai di moda. Le foto da vecchio baule trovato in soffitta ottenute con Instagram sono ubiquitarie.

Non per volerne fare un discorso dal gusto un po' snob ma... di tutto ciò che si vede si salva comunque poco: gli automatismi di certe app fanno foto mediamente decenti ma identiche, per tutti.

La foto che segue è stata acquisita ragionando sullo scatto, il riflesso ben visibile sul lato sinistro della cascata non è stato cercato ma è stato comunque messo in conto a tempo di ripresa.
Uso sempre l'esposimetro in funzione spot della mia Alpha390 e questo, oltre alla mia (limitatissima) esperienza, mi aveva avvertito dell'estrema variabilità della scena che segue. Il sole quasi nell'inquadratura e l'ombra... non c'è modo di portare su carta questa gamma di esposizioni. Bene, il ragionamento è stato quello di riuscire a comunicare la luce della scena senza rinunciare a troppi dettagli nelle ombre. Volevo che le goccioline brillassero come scintille. Ho scelto di esporre per le zone in ombra sapendo che avrei bruciato le luci sulle quali però, in post produzione, c'è di gran lunga più margine per recuperare. La ripresa è stata fatta da quell'angolo perché volevo che il sole fosse molto vicino all'inquadratura: luce, natura, acqua... vita. Il riflesso (lens flare) era nel conto, non avrebbe tolto nulla alla foto.


Dati di scatto: 1/160 sec, f/11, ISO 400, obiettivo SONY SAL35F18. Probabilmente se non avessi usato il filtro skylight il riflesso sarebbe stato assente o più limitato... e magari la foto più banale.

lunedì, luglio 30, 2012

Fifty-two weeks! 14 di 52

Sempre dalla serie di un paio di giorni fa quella che segue è uno scatto che, seppur meno giocoso di quello precedente, ha un valore estetico, a mio parere, significativo. Ho cercato di esaltare un po' i contrasti, la foto controluce sebbene al tramonto, non sarebbe venuta se il cielo non fosse stato nuvoloso. Ho aumentato un po' l'esposizione della ragazza nella foto (moglie).
La nitidezza dello scatto è veramente buona, merito della mia nuova lentina SAL85F28 che sarà economica e plasticosa ma rende molto molto bene. Lente da ritratto e si vede: questa foto è nitida pur essendo stata presa a tutta apertura.


I dati di scatto sono i seguenti: 1/250 sec, f/2.8, ISO 200, obiettivo SAL85F28.

sabato, luglio 28, 2012

Fifty-two weeks! 13 di 52

Con un pauroso ritardo, non ho ancora pensato alla foto di lunedì prossimo ed è già sabato, posto lo scatto che segue. Il grano continua a piacermi, è un bel soggetto, se ne potrebbe ricavare un tema per il prossimo anno. Si vedrà.


Dati sullo scatto: ISO200, apertura f/2.8, tempo di scatto 1/250, obiettivo SAL85F28 (nuovo acquisto, prime prove). Dettagli sull'elaborazione: una maschera ha separato il cielo dal resto e ho potuto così applicare un paio di curve distinte per l'ottimizzazione dei livelli. Ho usato una maschera nera su cui ho dipinto i cerchi delle rotoballe in primo piano per applicare su di essi un incremento selettivo della saturazione. Le due modelle sono moglie e figlia.

giovedì, luglio 26, 2012

Difetto sulla mia SONY... pausa (forse) forzata.

L'arrivo oggi di una ottica aggiuntiva (SAL85F28 che affianca SAL35F18, SAL1855(kit), Tamron 80-210) ha certificato un difetto che sta compromettendo l'usabilità della mia SONY: la rotellina che comanda le impostazioni di diaframmi e tempi sembra non rispondere correttamente. Se la ruoto in un senso i diaframmi (o i tempi) crescono (risp. calano) ma ad un certo punto saltano ad un valore casuale facendomi incasinare con le esposizioni che spesso sbaglio (quando ad esempio correggo i valori con l'occhio al mirino non facendo caso al salto anomalo e fidandomi invece della consuetudine che vede crescere i numeretti se giro da un lato e calare se giro dall'altro).
Domani contatto l'assistenza. Dovrei essere coperto da garanzia ancora, devo controllare.
Si prospetta una pausa decisamente fastidiosa visti i tempi in cui si realizza... magari tiro dritto fino a settembre.

...le mie 52-weeks riprenderanno appena sarà possibile.

mercoledì, luglio 18, 2012

Fifty-two weeks! 12 di 52

Domenica siamo tornati non troppo distanti dal luogo della precedente gita all'Orrido di Gea. Stavolta in piacevole compagnia di amici. Per essere precisi la località è San Cristoforo di Labante. Ciò che è ritratto nella foto è una interessantissima struttura geologica creata dall'acqua estremamente calcarea che sgorga dal fianco della montagna. L'acqua è talmente calcarea che si riesce ad immaginare il deposito di materiale che anno dopo anno crea e modella i pennacchi, le sporgenze e le pozze. La roccia è coperta da un folto e spesso strato di muschio e pianticelle acquatiche. Il fresco che crea attorno, sia per l'acqua che cade dall'alto e si disperde attorno sia per l'effetto psicologico, è notevole e piacevolissimo in queste calde giornate. Meta consigliatissima per una merenda e/o per far base a passeggiate nei boschi. Torneremo certamente.


Dati di scatto: ISO 400, 1/50s, F8, SONY SAL35F18. L'immagine di partenza è piuttosto sovraesposta e lo è di proposito per poter mantenere un minimo di dettaglio nelle aree in ombra. Se devo tirarmela un pochetto potrei dire che ho posto le ombre più scure in zona II, III il che ha portato le alte luci in zona IX, X. Per recuperare ho "sviluppato N-2". Tradotto da Adams a quel che ho banalmente fatto: ho esposto per le ombre e così facendo le alte luci sono risultate parecchio sovraesposte. Ho applicato quindi una curva che, mantenendo inalterate le zone in ombra, abbassasse le alte luci. Traducendo per chi la vede diversamente (accettando imprecisioni grossolane nella teoria): ho esposto a destra. Ps: prima della desaturazione ho applicato un filtro blu che mi ha permesso di schiarire un pochetto le ombre e anche staccare meglio i verdi delle piantine acquatiche dal rosso del muschio

martedì, luglio 10, 2012

Gita all'Orrido di Gea

Domenica, visto il caldo e vista la minaccia F1, ho deciso di uscire per una passeggiata nel bosco. Non sono esperto di queste escursioni, ho googolato le poche informazioni che ricordavo: mulino nei pressi di Labante, me le aveva passate l'amico Kiodo qualche secolo fa. Il suo blog, R A R E F A T T O, ha, devo dire, stimolato il mio desiderio di girare fra boschi e valli del nostro vicino Appennino. Le sue ricerche geo-storio-fotografiche e di costume sono interessantissime.

Tornando alla mia escursione, con google, ho trovato un percorso con tanto di indicazioni chiare. Non per altro ha vinto le primarie... anche per assenza di concorrenti... un po' come potrebbe fare il PD per vincerne una.

Bene, si parte.

Come da indicazioni arriviamo a Villa D'Aiano, parcheggiamo lungo la strada e prendiamo il sentiero che, nel primo tratto, è una cavedagna un po' sconnessa parzialmente invasa dai rovi di more. Il primo approccio con questa natura "selvaggia", per noi cittadini seppur della bassa, sono stati, in una sequenza durata non più di 10 secondi, un grillo verde lucidissimo con screziature arancioni/ocra e, a seguire, una cavalletta verde, quel verde delle foglie degli alberi a primavera. Il primo su un mio polpaccio, calmo si è rigirato, mi ha dato uno sguardo veloce come a dire "Ciao!" ed è saltato. La seconda, molto più impudente, mi è atterrata sul petto ad uno paio di centimetri dal collo e mi fissava chiedendosi "quando è che strilla???"... Hei tu! Cavalletta! Mia moglie ti si mangia se ti vede! E' fuggita in preda al panico. Avevamo avuto il nostro benvenuto, credo fosse una sorta di test: è capitato a non più di 100m dalla macchina e dopo, nel bosco, non abbiamo più incontrato insetti ed animali (tranne qualche tafano, poco propenso a considerarci per via del repellente, e qualche umano).

Il testo che descrive il percorso recita: "il sentiero è una carrareccia che supera dopo pochi minuti un edificio diroccato e entra nel bosco"... l'edificio diroccato è questo:


Trovata li dove doveva stare, buon segno. Proseguiamo, cominciamo a prendere confidenza con i segnali del CAI: quelle strisce bianche e rosse poste su alcuni tronchi a marcare il sentiero che, nel frattempo, si infila in un ex-castagneto... cosa avrà di ex poi non so: gli alberi son quelli, forse semplicemente non è più coltivato ed infatti non è pulito: l'aspetto è selvaggio sebbene si tratti di un bosco nel quale la mano dell'uomo è evidente: gli alberi più vecchi sono abbastanza distanti da immaginarli diradati, quelli giovani fanno casino... Rami spezzati e non rimossi, tronchi morti e cavi, rocce coperte di muschio rendono l'ambiente molto bello.  

Poi, ad un certo punto, uno sguardo minaccioso e iracondo e, forse, assassino ci impone una sosta. Perché madonnina ce l'hai col povero viandante della domenica?


Suvvia... siamo tutti peccatori, posso procedere per la mia via?

La passeggiata nel bosco prosegue (direi almeno un'ora) fino al punto in cui il sentiero 400/3 si incontra nuovamente con la strada asfalta e, nello stesso punto, si approccia per la prima volta il torrente Gea. Qui si impone una scelta: c'è un percorso avventuroso che risale il fiume, ma impone di entrare in acqua con cellulare, macchina fotografica, portafogli e figlia, oppure si può seguire la strada in salita per un paio di curve e rientrare nel bosco sul 400/3... scelta si fa per dire...
Il sentiero 400/3 qui si arrampica piuttosto rapidamente, prima era praticamente in piano, e si intuisce la presenza del torrente sotto la nostra posizione. Raggiunta una certa altezza si prosegue nuovamente quasi in piano e si nota che il letto del torrente, come in un viaggio a ritroso, sale verso il nostro livello. A balzi, sentiamo l'acqua che scorre ma non lo vediamo. Forse dopo quella svolta, superata quella roccia, eccolo:



Sentiamo quasi il fresco dell'acqua, non che si sia patito il caldo: il bosco era ventilato e fitto quindi ombreggiato. Nuova energia ci pervade... forse sono le vivande che avevamo con noi (alpellibe al caffè e gommose alla frutta, lo zaino l'ha fatto la bimba, io ho studiato il percorso, mica posso fare tutto io!!!) o forse è la vista del torrente. Allunghiamo il passo che, confesso, si stava un po' accorciando... la nostra prima meta è prossima: il mulino di Gea. 

Dopo poche centinaia di metri dal punto in cui ho scattato la foto qui sopra scorgiamo un insieme di muri coperti di vegetazione. La mente va immediatamente alle foto della città di Angkor in Cambogia... neppure il fossero ficus gli alberi che si sono ripresi quanto era loro e, per mezzo della propria stessa esistenza, ciò che sono: il bosco. Poco identificabili come il complesso edificio quale doveva essere il mulino, le mura sono, ormai, solo ruderi, sostegno di rampicanti, appiglio per muschi e tane per ragni. Si riconoscono più ambienti ma sarà proprio il mulino o piuttosto una vecchia casetta nel bosco abitata da nani?


Una forma circolare fra le foglie risolve i miei dubbi: è una macina in pietra, siamo al mulino di Gea. Poco oltre eccone una seconda incastrata nel terreno. 


Entusiasti della prima meta raggiunta facciamo un po' il punto della situazione: non abbiamo ancora messo un piede nell'acqua del torrente Gea, l'ora comincia ad essere un po' avanzata e il rientro, male che vada, può prendere lo stesso tempo dell'andata. Decido che dobbiamo proseguire ma con l'idea di non spingerci troppo oltre. Attraversiamo quindi un ponticello di legno che è stato costruito di recente di fronte al mulino. Proseguiamo quindi su un sentiero che costeggia il corso del torrente, la strada è un po' più impervia. Le nostre fatiche sono presto ricambiate: dall'alto del sentiero scorgiamo una pozza formata dall'azione di una cascatella, un piccolo salto di, forse, neanche un paio di metri. L'acqua è limpida e gelida. La luce del bosco che arriva da sopra la cascata crea un giocho di riflessi che pare magico. Per noi oggi questa è meta.



SPLASH!

lunedì, luglio 09, 2012

Fifty-two weeks! 11 di 52

A seguito di una passeggiata nei boschi, se trovo forze residue ne scriverò, mi sono trovato in posti veramente interessanti che meritavano una foto, almeno per la serie delle 52 settimane. Il luogo è da qualche parte lungo il sentiero CAI 400/3 nei pressi del mulino sul torrente Gea. Località Villa D'Aiano, appennino bolognese.



Dati di scatto: ISO 200, f/11, 1.3s, obiettivo SONY SAL35F18. Ho tenuto chiuso il diaframma per forzare un tempo lungo ed ottenere l'effetto mosso dell'acqua della cascatella.
Elaborazione: ho regolato il contrasto della pozza d'acqua ed aumentato la luminosità generale delle rocce e del bosco.
Ps: il tubo di captazione non è che sia proprio bellissimo... tubo? Ho scritto tubo? E' una anaconda lunga 15 metri! :)

martedì, luglio 03, 2012

Fifty-two weeks! 10 di 52

Questa settimana è volata fra mille impegni, non sono riuscito a tenere in mano la macchina fotografica a sufficienza. Stasera per non tardare troppo sulla pubblicazione della foto della settimana ho dovuto impormi di trovare un soggetto. Suggerito da Miky: la Luna piena. Non ho attrezzature decenti per una fotografia simile, lo scatto non ha pregi particolari però stasera la Luna era proprio bella. Peccato per le zanzare guastafeste!


Dati di scatto (solo per completezza): ISO 200, f/11, 1/125s TAMRON 80-210@210

lunedì, giugno 25, 2012

Fifty-two weeks! 9 di 52

E' passata appena una settimana e quei campi di cui parlavo solo 7 giorni fa non ci sono più. Restano immense rotoballe o pile di esemplari rettangolari (versione che mi ricorda un certo passato saggio: quelle rotonde come le impili?), altrettanto immense, che punteggiano, con una interessante periodicità, terreni ora spinosi. Finché l'oro è oro, prima che le fermentazioni necessarie a trasformare quegli steli pressati in foraggio ingrigisca i colori, mi sono affrettato ad uscire con la mia macchina fotografica. Ciò che ho visto:


Dati di scatto: ISO 100, F/8, 1/400 sec, obiettivo SONY SAL35F18. Ho aumentato leggermente il contrasto del campo. Ho cercato di esaltare un po' i colori aumentando un po' la saturazione.

PS: MA PERCHE' LA ROTOBALLA HA LA BANDIERA DELLA GERMANIA????????

lunedì, giugno 18, 2012

Fifty-two weeks! 8 di 52

Ci siamo: l'oro dell'Emilia, quello che il sisma non può danneggiare, è pronto. Presto verrà mietuto e lascerà il posto a ispidi campi nei quali immense rotoballe romperanno la monotonia di un paesaggio che è sempre stato "rassicurante", al limite della noia. Non posso dire di essere un estimatore della campagna, anzi, ma questo tempo, quello che precede l'arsura dei polverosi campi estivi, mi piace. Un po' come mi piace l'autunno dei colli sopra Bologna.



Dati di scatto: ISO 200, F/8, 1/50sec, SONY SAL35F18. Era quasi il tramonto, ho aumentato un po' la luminosità generale dello scatto per dare più risalto al grano mentre l'ho ridotta un pelo nelle aree azzurre del cielo.

domenica, giugno 10, 2012

Fifty-two weeks! 7 di 52

Il tema del terremoto ha evidentemente condizionato questa fase della mia personale interpretazione del progetto 52 weeks. Lo scatto che segue ritrae la statua di Girolamo Savonarola di Ferrara. Alle sue spalle il castello con i segni del terremoto (la torretta a destra è parzialmente crollata). L'espressione di Savonarola mi ha attirato come altre volte. Ho cercato quindi di comporre l'immagine, per quanto fosse possibile incastrarmi fra le bancarelle presenti in loco, in modo che la prospettiva comprendesse il castello. Un po' in precario equilibrio ho trovato il punto, click. Al computer mi sono accorto che lo scatto era inclinato e il taglio troppo stretto per una rotazione + crop. Ho "risolto" pensando ad una cornice che avesse un significato a tema: ho usato un pattern che ho ricavato dalle macerie del castello di Poggio Renatico.


Dati di scatto: obiettivo SONY SAL35F18, ISO 200, F16, 1/100s.

lunedì, giugno 04, 2012

Sisma a Poggio Renatico

Un'altra foto dal sisma: il castello di Poggio Renatico, sede degli uffici comunali... o meglio quello che ne rimane.


...che tristezza.

Fifty-two weeks! 6 di 52

Queste settimane sono un solco per noi emiliani della bassa, io fortunatamente vivo la cosa dai margini del cratere e non ho danni diretti... se non ai nervi. La nostra terra è ferita. I luoghi che ci appartengono si sbriciolano ed evaporano in nuvole di polvere. Le pietre al suolo hanno un aspetto talmente amorfo che pare non possano essere state quel che erano.
La foto che segue è stata fatta alla chiesa di Poggio Renatico... lo scatto è di ieri, oggi il campanile è stato demolito perché pericolante.

L'ultimo scatto al campanile, 24 ore dopo è stato demolito.

Non ho voglia di commentare questa foto dal punto di vista tecnico.

lunedì, maggio 28, 2012

Fifty-two weeks! 5 di 52

Questa foto è un tentativo di rendere in immagine un quadro realizzato da Antea Galli... il tema io lo interpreto letteralmente: "il caffè ti da una mano!" Si tratta di veri chicchi di caffè incollati su tela. Ovviamente campeggia in prossimità del punto ristoro del mio ufficio.


La foto non ha un valore particolare, direi che si può trattare di una primissima approssimazione. Più che i dati di scatto penso possano essere più significativi i correttivi che vi ho applicato: sostanzialmente ho separato il bianco della mano dal fondo. Ho applicato sul fondo una curva il cui effetto, almeno quello da me ricercato, è stato quello di mettere a risalto le differenze cromatiche da chicco a chicco. Ho dovuto estrapolare la mano per poter avere più libertà nella correzione.

lunedì, maggio 21, 2012

Fifty-two weeks! 4 di 52

Come promesso qui  ho atteso un cielo più significativo per incorniciare il casolare abbandonato. Oggi le nuvole erano cariche e fitte, buie. Non andava bene, troppo scuro e temevo, alla fine, risultassero piatte come il cielo scialbo di qualche giorno fa. E' venuto giù il diluvio promesso che ha pulito l'aria e le nuvole compatte si sono aperte mostrando tratti di cielo blu intenso. Ho cercato di esaltare il contrasto con le nuvole ricordando parole di Ansel Adams che pressappoco concettualmente dicono così: per quanto si possa recuperare in sviluppo e stampa, è sempre meglio cercare di ottenere la migliore esposizione possibile del negativo. Ho quindi pensato al polarizzatore. Questo accorgimento mi ha dato un RAW (il negativo di cui sopra) in cui la separazione fra cielo e nuvole era già notevole. Rispetto allo scatto precedentemente realizzato sullo stesso soggetto ho dovuto effettuare correzioni decisamente meno significative.
Nel passaggio dal colore al B&W si nota una notevole perdita di contrasto dovuta al fatto che colori diversi ma di intensità simili sono tradotte con lo stesso grigio. Ho recuperato questa perdita, evidente soprattutto sul muro e sull'erba, con una curva di livello molto ripida.
Il risultato:


SAL35F18
Dati di scatto: ISO 100, f/8, 1/160s, obiettivo Sony SAL35F18.

Scatto e post realizzati il 16/05/2012, pubblicazione programmata in automatico per l'inizio della 4° settimana.

martedì, maggio 15, 2012

Dal lago della Ninfa

Il tempo di rivedere le foto è sempre piuttosto limitato, lavoro, famiglia, pensieri, cazzate... ripesco questo scatto e forse più tardi altri dalla recente gita al lago della Ninfa, Cimone.

SONY SAL35F18
Dati di scatto: ISO 200, f/11, 1/160s, obiettivo SAL35F18. Ho applicato 3 curve differenti per correggere le dinamiche della ninfetta (cui ho corretto anche una leggera dominante sul vestito bianco), del cielo e del resto, maschera di contrasto. Correzioni in ogni caso leggere: la foto era già decente in partenza.

lunedì, maggio 14, 2012

Fifty-two weeks! 3 di 52

Visto il ritardo accumulato già nella prima settimana, non che abbia stabilito un giorno preciso per pubblicare la nuova foto, ho deciso di portarmi avanti per la prossima immagine. Mi sono imposto di uscire anche per lavoro portandomi dietro la macchina fotografica. Ho osservato ciò che mi circonda pensando ad una eventuale foto da aggiungere alla sequenza. Vagando per la campagna oggi, 10/05/2012, ho scorto un casolare abbandonato e diroccato che poteva rappresentare un buon soggetto. Il cielo era piuttosto piatto poco dopo le otto di sera. Non era il tramonto, la luce era ancora molto chiara e il cielo era grigio con velature poco definite. Mi ripropongo di ritentare la foto un giorno in cui il cielo mi aiuti facendosi soggetto esso stesso.
Forse è banale ma un casolare diroccato secondo me rende bene in bianco e nero.

SAL35F18
Dati di scatto: ISO200, f/11, 1/40s, obiettivo SONY SAL35f18
Interventi sulla foto: maschera di contrasto, modifica ai livelli con maschere separate per cielo e casa + prato, filtri colorati per aumentare il contrasto nelle varie parti della foto (magenta per casa + prato, smeraldo per il cielo), desaturazione, strumento brucia sulle parti più scure del prato e sulla traccia a pietra vista del muro frontale.

Ps: il post è stato predisposto lo stesso giorno dello scatto ma sarà pubblicato solo il giorno 14, inizio della terza settimana.

domenica, maggio 13, 2012

Il lago della ninfa - Cimone

Luogo incantevole immerso in un bosco posto a 1.500 metri di altitudine, sulle pendici del monte Cimone, nel comune di Sestola. (parzialmente citando wikipedia) Vale la pena fare tutta quella strada soprattutto quando le previsioni danno indicazioni per una calura estiva imminente (una parentesi poi chiusa il giorno seguente con un diluvio). Nota di merito per il ristorante: ci accoglie sempre senza lamentarsi del nostro giungere all'ora della merenda.


Dati di scatto: ISO 200, f/11, 1/125s, calibrazione del bianco su Daylight. Ho aumentato il contrasto dell'immagine con due curve: una per il riflesso e una per gli alberi+cielo.

Verso il cimone

Ieri a Bologna erano previsti 30 e oltre gradi per questa parentesi di estate che si è già chiusa oggi nel diluvio universale. Si prende l'auto e si va verso le montagne, c'è un posto incantevole sotto al Cimone che si chiama Lago della Ninfa (1500m slm). Laghetto, ristorante e, marginalmente per i nostri interessi, un adventure park. Il tutto nella frescura di un bosco che, in questa stagione, è di un verde chiaro splendente... quasi evidenziatore.
Lungo la strada in una curva mi si è aperto il panorama che segue. La foto è stata realizzata con l'unione di 7 scatti. (Maledetto pelucco sul sensore! Ti ho visto! Ti devo rimuovere!)





Dati di scatto: ISO 100, 1/80s, f/16, obiettivo sony SAL35F18 Ps: usate il mouse e lo zoom per spostare e ingrandire la "finestra" che parzializza la visione del panorama.

mercoledì, maggio 09, 2012

Fifty-two weeks! 2 di 52

Foto numero 2!
Questa settimana non ho avuto molte occasioni di fotografare fuori casa, lavoro, impegni e mi sono ritrovato anche senza occhiali... le lenti a contatto a cui non sono più abituato mi hanno creato qualche problema nel gestire la messa a fuoco.
Ok, il soggetto è il gatto... solo che è nero come la notte senza luna. Un soggetto difficile: non sta fermo e trovare la giusta esposizione è un dramma... Ho esposto per per gli occhi, l'unico punto sul quale fare un qualche conto.
Lo scatto che segue mi piace anche se non mi soddisfa appieno.


Ciao micio!

martedì, maggio 01, 2012

Fifty-two weeks! 1 di 52

Nella fotografia, come in qualunque altro campo, la chiave per migliorarsi è l'esercizio e lo studio. Proviamo quindi a imporre un ritmo. Ci sono fotografi a tempo pieno che si misurano con contest di una foto al giorno ma l'impegno può diventare gravoso e/o risultare impossibile da rispettare con linearità. Quindi io, come il fotografo e blogger Rodolfo da cui copio l'idea, non potendo reggere ad un ritmo di una foto al giorno, opto per la versione di questa speciale maratona che prevede una foto alla settimana. Sullo stile di altri prima di me mi ripropongo quindi di prendere questo impegno. Le pubblicazioni saranno visibili singolarmente settimana dopo settimana nel blog e via via raggruppate nello slideshow, Fifty-Two Weeks, che compare a destra.

La prima foto della serie è un particolare del porto turistico di Marina di Ravenna.