mercoledì, dicembre 28, 2011

Chiuso per ferie

Inizia oggi una vacanza attesa da tempo. La meta è la Thailandia.
Inizialmente sarò di base a Bangkok, un luogo pieno di spunti per fotografare: ogni angolo può essere caratteristico così come ogni scorcio di cielo, chi c'è stato ricorda senza dubbio i cavi elettrici a ragnatela e il traffico caotico.
Passo e chiudo.

martedì, novembre 15, 2011

Buongiorno cara

Stamattina passando sotto i rami di un albero avvolto nella nebbia e bagnato di condensa ho notato una coppia di tortore che si stringevano l'uno all'altra ad occhi chiusi. Ero senza macchina fotografica ma mi pareva una immagine da raccontare quindi son tornato a casa. Ridisceso ho trovato il maschio sveglio e leggermente discosto dalla femmina che ha ancora gli occhi socchiusi.
La foto è questa:

Buongiorno cara

Dati di scatto: Sony Alpha390, ISO 100, F 7,1 1/30s, Tamron 80-210@210

domenica, ottobre 30, 2011

Google+ - feature circles

Le cerchie, innovazione introdotta da G+ e attualmente scopiazzata dal team di Zuckerberg... così si dice... bhè forse non è proprio così: su facebook uso le liste, che sono l'equivalente, da un bel po'. Francamente non so se sia nato prima l'uovo o la gallina. Su G+ le cerchie sono decisamente in primo piano: tutto ruota attorno alle cerchie. Per costruzione, su G+, quando si aggiunge un utente lo si fa solo inserendolo in una delle proprie cerchie esistenti o creandone una opportuna. Su facebook si aggiunge un utente e questo finisce nel calderone. Il costo aggiuntivo dell'inserzione dei contatti in cerchie definite è abbondantemente ripagato dall'organizzazione che ne risulta: si avranno i contatti catalogati per interessi, per prossimità, per quello che vi passa per la testa. L'organizzazione in liste permetterà, al momento della condivisione di un contenuto, di specificare e circoscrivere la visibilità dello stesso ai componenti di una o più liste indicate esplicitamente come bersaglio.
Vediamo un esempio:


Come vedete ho scelto di condividere con la cerchia che ha nome "Amici" una foto di un'opera di Maurizio Cattelan. Se non avessi indicato il "bersaglio" di visibilità del post non avrei potuto cliccare "Condividi": l'indicazione dello scope (visibilità) di un post è un atto volontario obbligatorio... non è una questione di poco conto: la struttura di facebook ha implicazioni inconsce che portano alla leggerezza di comportamento, a non porre attenzione a ciò che si pubblica e a chi si raccontano i fatti propri. Non è una questione insignificante che sconfina con la paranoia: è salutare piuttosto avere spazi propri, è normale avere differenti livelli di "intersezione" delle proprie sfere con quelle dei propri conoscenti. L'ipercondivisione praticamente imposta dalla struttura di facebook a me pare che possa essere classificata come una anomalia rischiosa. C'è da dire che con le liste, attualmente messe ben in evidenza ma comunque presenti da tempo, Facebook sta recuperando terreno in questo versante.

Vediamo i diversi livelli di visibilità di un contenuto pubblicato su G+:

- Pubblico: visibile a tutti, anche all'esterno di G+. (segue un esempio)
- Cerchie Estese: l'equivalente in facebook di Amici di amici (i propri contatti ed i loro amici).
- Le tue Cerchie: i propri contatti.
- NomeDiUnaCerchia: gli utenti della cerchia (o più di una).
- SingoloUtenteA, SingoloUtenteB: l'utente SingoloUtenteA e SingoloUtenteB.

Ovviamente è possibile mischiare gli elementi: potremmo ad esempio condividere un particolare contenuto con una cerchia ed un contatto singolo. Bisogna vedere le cerchie come insiemi di cui si può fare esclusivamente l'unione all'atto della condivisione... ritengo una mancanza l'impossibilità di poter operare operazioni diverse quali l'intersezione o la differenza fra cerchie: supponiamo, ad esempio, di avere una cerchia di fotografi ed una di fotografi analogici sottoinsieme della precedente; supponiamo di voler condividere qualcosa solo con i fotografi digitali la cui cerchia non esiste ma sarebbe immediatamente identificabile come (Fotografi) - (Fotografi analogici). Attualmente questa operazione non è possibile. Non sarebbe male, confido che prima o poi venga introdotta.

Altra bella caratteristica delle cerchie è che si posso regalare ai propri contatti! Come? Condividendole!

Ecco la mia cerchia di utenti fotografi: qui. Dovreste raggiungerla sia che siate già utenti G+ sia che non lo siate. Come è possibile? Ogni post su G+ ha un link che lo referenzia. Se il post in questione ha visibilità pubblica allora sarà visibile anche all'esterno di G+.

Un altro esempio di visibilità dei contenuti G+ all'esterno di G+ stesso? Questo qui

Valli di Campotto - casa abbandonata


Pomeriggio a spasso sugli argini di una delle casse di espansione delle valli di Campotto, quella denominata "Vallesanta". Sotto l'argine questa casa abbandonata. Credo che per ritrarre un rudere il bianco e nero rendano meglio l'idea del tempo che fu. Per non limitare la mia possibilità di intervento ho preferito riprendere gli scatti a colori.

Quello che segue è lo scatto centrale di partenza:



Ho usato la tecnica HDR (volevo raccogliere dettagli dentro le finestre) alla quale ho sovrapposto la tecnica di riduzione del rumore mediante merge di più scatti che ho ricavato e illustrato qui. Nella sostanza ho preso cinque scatti esposti correttamente, cinque due stop sopra e cinque due stop sotto. Per ogni quintetto ho applicato la tecnica di merge ottenendo tre scatti praticamente privi di rumore nelle tre esposizioni tipiche dell'HDR. Ho realizzato quindi la mappatura dei toni in modo che non introducesse effetti poco realistici. Ottenuta l'immagine ad alta dinamica l'ho convertita in B&W applicando un filtro rosso che mi è parso essere quello che dava maggior contrasto alla scena. Non contento della dinamica della casa in se, era troppo piatta, ho creato una maschera che la racchiudesse e aumentato il contrasto agendo sulla curva. Fatto questo mi sono sentito soddisfatto del risultato generale, ho corretto la deformazione prospettica dovuta al punto di osservazione troppo basso, maschera di contrasto e via.

Il risultato è questo:


Why 3D doesn't work and never will. Case closed. Perché il 3D non funziona e mai lo farà. Caso chiuso.


Rilancio un'interessante opinione sul 3D.

Why 3D doesn't work and never will. Case closed.

Non so se si tratta di una opinione da dinosauro che non vuole estinguersi ma la discrepanza fra il piano di messa a fuoco, che coincide con lo schermo di proiezione, e la distanza di convergenza, che coincide col punto in cui il 3D ti mostra un elemento, non è banale e liquidabile come considerazioni personali... la fonte poi ha la sua consistenza.

sabato, ottobre 29, 2011

Google+ - feature hashtags

Altra comoda ed accattivante feature di G+ sono gli #hashtags; chi ha avuto modo di usare twitter sa cosa sono, ovvero uno strumento di ricerca che raggruppa post per tematiche omogenee. In G+ l'hashtag ha la sintassi #label e la si inserisce in un post per catalogarlo secondo un dato, arbitrario, argomento. L'hashtag apparirà evidenziata in blu, un link che se cliccato restituirà la ricerca di altri post che contengono lo stesso hashtag. Esempio: supponiamo di voler postare una immagine infrarossa di un prato e catalogarla con l'etichetta IR e prato, potremmo aggiungere una didascalia di questo tipo: "#Prato in tecnica #IR". Apparirà così: "#Prato in tecnica #IR". L'utente che vedendo la vostra foto dovesse cliccare l'hashtag IR si ritroverà a vedere i risultati della ricerca di altri post contenenti la stessa etichetta, ovvero altre foto in infrarosso o post sull'argomento. Parimenti cliccando sulla label Prato si otterranno post classificati con quell'hashtag. Facile e molto comodo.

Google+ - feature visualizzazione immagini

Illustrata la pagina principale di G+ posso puntare l'attenzione sulle features più accattivanti di G+.

In G+ la visualizzazione delle immagini è molto accattivante. Già dallo stream si nota che le immagini sono mostrate più grandi ma è cliccandole che si ha una piacevole sorpresa: il visualizzatore.
La pagina di visualizzazione delle immagini è composta sostanzialmente di 3 frame: nell'area centrale vedrete l'immagine, a destra i commenti e sotto l'elenco delle altre immagini dell'album.
Vediamo il dettaglio:


Sotto alla foto ci sono due pulsanti: Condividi, il cui significato è piuttosto chiaro, e Opzioni. Il pulsante opzioni apre, se cliccato, un menù a tendina le cui opzioni sono molteplici (a seconda delle restrizioni imposte da chi posta l'immagine). La più interessante è "Dettagli foto". Cliccando su quella label si apre uno strumento particolarmente efficace che mostra, se presente, la geolocalizzazione dell'immagine e, se non rimossi, i dati di scatto compreso l'istogramma. Anche un fotografo dilettante amatoriale come me si rende conto della potenzialità didattica di questo strumento: è possibile analizzare il lavoro altrui, è possibile ricostruire il gesto tecnico e capire come e perché quell'immagine ha quell'aspetto, quale è stata la scelta del fotografo.

Quando si apre la pagina delle foto di un utente che ha condiviso più album li si visualizza con una miniatura ciascuno; passando il mouse sopra la miniatura che rappresenta una determinata raccolta questa si sfoglia in tre immagini dello stesso album un po' come le carte di un giocatore.


G+ e la fotografia sono una cosa sola. Il social network di google sembra molto ben orientato o, quantomeno, nella sua "giovinezza" questa è la funzione decisamente più riuscita. Con tutta evidenza raccoglie l'eredità piena e matura di picasa (strumento sempre marcato Google).

mercoledì, ottobre 26, 2011

Google+ o semplicemente G+


Google+ è il nuovo social di Google. L'aspetto, il layout, non è molto differente da quello di facebook: la bacheca si chiama stream, c'è il profilo, si condividono foto e contenuti di vario genere. Vediamolo un po'.


A sinistra (nell'ellissi verde) si notano le cerchie, quelle di default e quelle create via via. Attraverso la selezione di una particolare cerchia si otterrà di vedere nel proprio stream i post condivisi con noi dagli utenti di quella cerchia. Un passo indietro: la cerchia è un insieme di persone con caratteristiche soggettive omogenee. Per intenderci io ho una cerchia di amici, una di amici stretti, una di utenti fotografi (sconosciuti), una di persone che seguo ma con caratteristiche non peculiari, ecc.ecc..
In alto (ellissi viola) ci sono quelle iconcine che rappresentano pagine di G+. La casina è la pagina principale, la Home, quella che vedete nella foto. La seconda iconcina porta ad una pagina nella quale vedrete le ultime immagini postate dagli utenti delle proprie cerchie. L'iconcina centrale è quella del proprio profilo (vedrete li i post che avete pubblicato voi e condiviso con i vostri contatti). Poi c'è l'iconcina della gestione ed organizzazione delle cerchie. Infine l'icona dei giochi (si, purtroppo ci sono anche su G+).
A destra in alto (ellissi verde) vedrete gli utenti delle vostre cerchie (una piccola selezione).
Lo stream è ovviamente quello dove appare il drago di Komodo.

Questa è nella sostanza la descrizione della pagina che vi troverete più spesso ad utilizzare su G+... assomiglia a facebook? Si, forse... ma... per ora non c'è la pubblicità. I contenuti multimediali sono integrati in una maniera decisamente migliore. Basta a convincere? E' solo una questione estetica? Ovviamente no. Ci sono dettagli non visibili in questa immagine statica.
Ci si rende conto immediatamente, ad esempio, di una filosofia di fondo nell'impostazione della privacy di G+. Su facebook per condividere un messaggio con un'utente, ad esempio Caio, Tizio va sulla sua bacheca e scrive. Post assolutamente pubblico e visibile a tutti gli amici di Caio... un possibile rischio se si desidera un maggior controllo. Su G+ per condividere un post con Caio Tizio va sul SUO stream, scrive il messaggio e deve esplicitamente popolare l'elenco degli utenti che possono leggerlo; lo "scope" ovvero la visibilità imposta può andare dal singolo utente a "pubblico" passando per cerchie e cerchie estese. Non è questione secondaria: si impone un ragionamento troppo spesso latitante su altri social. L'effetto è quello di porre un minimo freno alla leggerezza con cui spesso si scrive sui social network.

Nel prossimo post cercherò di parlare di altre interessanti features di G+ come ad esempio la gestione e la visualizzazione delle immagini, la condivisione di cerchie e gli hashtag o di come G+ possa diventare uno strumento assolutamente fantastico per raggiungere persone di tutto il mondo con interessi simili ai propri.

lunedì, ottobre 24, 2011

Autunno al parco della chiusa - ex Talon

Per me l'autunno vuol dire colori e il viale del parco della chiusa (ex parco Talon) si presta molto bene allo scopo. Ho realizzato un paio scatti che mi soddisfano (ho fatto per la verità una ventina di foto). Il primo è una veduta del viale con la macchina posta in modo da esaltare le linee verticali, si nota la linea del cielo, direi che porta con se un messaggio che riguarda l'altezza e la maestosità di alberi secolari. Il secondo è la stessa veduta ma con la macchina in posizione normale. Qui ho cercato di esaltare le linee della prospettiva tracciate dalle file di tronchi che si uniscono idealmente in un punto lontano al centro dello scatto. Non so se sono riuscito a comunicare nella lingua fotografica ciò che mi premeva: col primo scatto la maestosità della natura confrontata con i passanti piccoli e lontani, col secondo scatto un desiderio, una via da percorrere... può sembrare strano: l'autunno si chiude nell'inverno e quindi la via è verso cosa?... Ma è solo un gioco di prospettiva: le linee dei filari proseguono idealmente passando tutte per le stagioni, come il fiume che è se stesso alla fonte, a metà percorso e alla foce essendo perciò passato, presente e futuro al medesimo tempo. L'inverno quindi sta alle mie spalle o davanti? Non è dato saperlo, non voglio saperlo e, forse, dopo quello nuove primavere.

Le due immagini sono sostanzialmente realizzate con gli stessi parametri di scatto.
Parco della Chiusa
 Esposizione 1/60s, apertura f/8, obiettivo Sony SAM 18-55@18, ISO 200.
Parco della Chiusa
Esposizione 1/50s, apertura f/8, obiettivo Sony SAM 18-55@18, ISO 200.

Nota tecnica: ho ritenuto utile correggere lievemente la dinamica degli scatti per recuperare un po' di dettaglio sia nelle ombre sia sulle alte luci: ho usato la tecnica dello pseudo HDR con una mappatura dei toni tale da comprimere la dinamica risultante. Ho cercato di ridurre al minimo gli effetti poco realistici che questa tecnica spesso si porta dietro.

venerdì, ottobre 07, 2011

Alla ricerca del tempo perduto - La strada di Swann


La strada di Swann
E’ il primo volume della famosa “À la recherche du temps perdu” di Marcel Proust.
Questo libro si compone di tre capitoli che, sebbene trattino le vicende di personaggi la cui vita è intrecciata nel tempo, possono essere considerati isolabili in singoli romanzi a tema più brevi. Il primo capitolo parla del protagonista, narratore onnisciente, che, bambino, vive la sua infanzia nel piccolo paese di Combray. Il capitolo si incentra sui personaggi che frequentano la casa del piccolo e debole protagonista. Egli è turbato da angosce che gli impediscono il sonno e gli condizionano i pensieri e le azioni. Tali angosce hanno origine, o forse si palesano soltanto, nel distacco obbligato con la madre al momento in cui egli viene mandato a letto. Il modello educativo severo imposto dal padre prevede una estrema avarizia di gesti d'affetto colpevoli, a detta del padre stesso, di peggiorare la cagionabile salute fisica e psicologica del bambino. L'universo del piccolo ruota attorno a quell'angoscioso distacco: il giorno è vissuto nell'attesa del bacio della madre e nel terrore che qualcosa possa impedirlo. Capita infatti spesso che Swann, amico di famiglia, giunga per cena ospite e che, per necessità di protocollo, la sua presenza impedisca involontariamente il rito del bacio, sempre singolo, unico rimedio capace di calmare, almeno fino al giorno seguente, le afflizioni del bambino. Il capitolo procede con la descrizione dei vari personaggi che popolano l’infanzia del protagonista, dei luoghi, della chiesa col suo campanile. Poi, ora si direbbe in un flash-forward, l’adulto che fu quel bambino si ritrova più avanti, lontano da quei luoghi, dimentico di quei personaggi e di quei tormenti passati. Qui Proust da il meglio di se, limitatamente alla mia esperienza di questo primo volume, nel passaggio in cui descrive nella maniera più sublime e completa la folgorazione di un ricordo evocato dal sapore di una madeleine inzuppata nel tè.

giovedì, settembre 15, 2011

La Luna

La nostra Luna di qualche sera fa. Non c'è molto da aggiungere...


Si notino i crateri nel lato che confina con la zona d'ombra, sono enormi... c'è chi ritiene, a mio avviso non a torto, che senza l'effetto aspirapolvere della Luna su asteroidi piccoli e grandi in rotta di collisione con la Terra probabilmente la vita non avrebbe avuto il seguito che ha attualmente. Questa "nostra" particolarità ci rende forse unici, o quantomeno molto più rari di quanto istintivamente si è portati a pensare ragionando sulla vastità dell'universo... e se fossimo quindi i soli esseri viventi dotati di intelligenza così come la intendiamo noi? Per approfondire vi linko un interessantissimo post di Amedeo Balbi, qui.
Per la riduzione del rumore ho applicato la tecnica di merge (3 foto) che ho descritto nei post che sono raccolti sotto questo link.

Dettagli di scatto: ISO 200, obiettivo Tamron 80-210@210, apertura f/9, esposizione 1/200s.

sabato, settembre 10, 2011

Luna - bis

Questa sera c'era una bella luna... valeva la pena fare un tentativo.
Questa volta per le impostazioni di scatto ho improvvisato meno: la regola del 16 per un oggetto illuminato in pieno sole, la luna, funziona quasi a meraviglia e per regolarsi va benissimo.

Luna

ISO: 200
F-stop: f/11
Tempo di esposizione: 1/125s
Distanza focale 200mm (300mm nell'equivalenza full-frame)

La regola del 16 avrebbe dato per ISO 200 e f/16 un tempo di esposizione di 1/200s che equivale a ISO 200, f/11, 1/100s... praticamente l'impostazione da me usata.

mercoledì, agosto 24, 2011

San Cristoforo di Labante - Cascate e grotte

Non è molto distante da Cerelio, località degli appennini bolognesi, eppure non conoscevo questo posto. L'ambiente, grazie alla ricchezza d'acque, è verde rigoglioso anche sul finire di agosto e la cascata porta frescura tutt'attorno. Facile da raggiungere: da Bologna percorrete la statale 64 Porrettana fino a Vergato, poi a destra per Castel d'Aiano. Ben presto vedrete indicazioni stradali per Labante. Raggiunto il paesino di Labante si prosegue 500m e si trova uno spiazzo parcheggio (ci sono due strade, se arrivate dall'altra lo spiazzo è 500m prima del paesino). Giunti li si scende, a piedi, verso valle. Non più di 100m e vi ritrovate sotto al getto della cascata ritratta nelle foto che seguono.
Diversi percorsi e sentieri segnati vi condurranno in altri luoghi nei dintorni, al prossimo giro prenderò il primo e vi farò sapere dove porta.

domenica, agosto 21, 2011

San Luca - notturna

C'è un punto della strada che va verso Casaglia dal quale il Santuario della Madonna di San Luca si mostra nella sua interezza. La chiesa, cara ai bolognesi, è il primo indizio dell'approssimarsi della propria casa quando si è stati lontani per lavoro o vacanza. E' la traduzione architettonica della locuzione "casa dolce casa" o, meglio, "Bentornato!".
La regalo a quanti stanno rientrando in questi giorni.

Santuario della Madonna di San Luca - Bologna

Nota tecnica sullo scatto: ho applicato la tecnica del merge di più scatti (5) per la riduzione del rumore che ho descritto in precedenza (vedi link in alto). Devo rilevare una certa difficoltà nell'allineamento dei diversi scatti che, pare, limita un po' l'applicabilità della tecnica di merge. Devo trovare uno strumento di allineamento più perfezionato di quello automatico di photoshop, si accettano consigli.
Parametri: diaframma f/9, tempo di esposizione 4 secondi, ISO 200, lunghezza focale 18-55@55

sabato, luglio 30, 2011

Riduzione del rumore - merge di più scatti - altre fonti

Come scritto nei post precedenti (teoria, algoritmoesempi e confronti) il procedimento che ho individuato applicando la teoria della misura alla fotografia digitale è una tecnica che permette una forte riduzione del rumore preservando tutti i dettagli più piccoli, a livello di singoli pixel. Questa è la sostanziale e fondamentale differenza coi metodi che agiscono su un singolo fotogramma. Questi software infatti agiscono localmente considerando non il singolo pixel bensì quel pixel inserito nel contesto di quelli adiacenti; l'applicazione di vari algoritmi corregge poi l'immagine. Il risultato è un miglioramento complessivo dell'immagine che si paga con una perdita completa o quasi delle texture più fini.

Detto questo, spulciando il web, ho trovato poche limitate fonti che descrivono questa tecnica. Per completezza metto un po' di link (se ne troverò altri li aggiungerò modificando il post):


  • Questo mi pare il migliore: Noise reduction with enfuse.
  • Anche questo non è male: Noise reduction by image averaging.
  • Questo è un software che mediante un "algoritmi sofisticati" (la media è sofisticata? Bha! Marketing!!!) garantirebbe risultati eccellenti: PhotoAcute. (non posso ne confermare ne smentire, posso solo supporre che la tecnica applicata debba essere molto somigliante alla mia)

Nota: la tecnica è usata anche in astronomia per pulire le immagini astronomiche, qui. Non mi meraviglia affatto che in un ambiente fortemente scientifico quale è quello astronomico questa metodologia fosse nota ed utilizzata.

mercoledì, luglio 27, 2011

Riduzione del rumore mediante merge di più immagini

La tecnica che mi è derivata* dal considerare la foto acquisita come elemento composito, formato cioè da singoli pixel che registrano la luminosità che li raggiunge è interessante. Ho quindi ritenuto opportuno cercare di spingere la questione agli estremi e registrare i risultati delle mie prove: ho impostato la macchina come segue:

ISO: 3200 (il massimo per la mia macchina Sony A390)
Tempo di posa: 1,6s
Diaframma: f/11
Lunghezza focale: 40mm APSC

Il soggetto (ventilatore metallico) era illuminato dall'acquario e dalla TV... sorgenti non proprio ottimali.

In ordine, dall'alto verso il basso, a sinistra, uno, due, tre scatti.

In ordine, sempre dall'alto verso il basso, a destra, cinque, dieci, venti scatti.

E' da notare la texture della lama del mio ventilatore metallico che esce dal rumore man mano che aumenta la numerosità del campione.

*Questo è il mio percorso personale. Cercando online ho trovato sperduti riferimenti a questa tecnica, questo non toglie nulla alla mia personale soddisfazione ma, nell'evidenza dei fatti, non sono stato il primo ad averla pensata.

Interessante verificare il confronto con un software di riduzione del rumore, nello specifico ho fatto una prova con neat image che so essere stimato fra i migliori in commercio (il demo consente comunque di fare prove).
Appare chiaro che, sebbene il software sia stato forzato a lavorare su una immagine fortemente e volutamente disturbata, il risultato è buono. Tuttavia persiste un certo rumore e al contempo la texture del metallo è completamente persa.

NB: non intendo questa tecnica come una panacea contro il rumore, è inapplicabile in una infinità di situazioni, la intendo come uno strumento in più, una freccia nella faretra, un teorema per un matematico: se serve è li, pronta, fatene uso.

Immagine digitale come misura - riduzione del rumore

La teoria della misura è quella scienza che studia tecniche di indagine atte a stabilire con la massima precisione possibile o, più spesso, con la precisione necessaria il valore di una grandezza fisica. Uno dei più impegnativi aspetti di questa teoria è quella che affronta la tematica dell'errore di misura. Tale errore può essere indotto da diverse sorgenti di rumore e, spesso, anche dal processo di misura stesso che, in maniera più o meno marcata, perturba l'oggetto dell'indagine o introduce discretizzazioni di valori altrimenti continui (nel tempo e nei valori).

Esistono diverse tecniche utilizzate nel campo delle misure per minimizzare l'effettivo peso dei disturbi.

Il disturbo, come ho cercato di descrivere qui, ha spesso distribuzioni gaussiane e l'apice della curva è centrato sul valore atteso della misura. Se ripetessimo infinite volte la misura potremmo stabilire con certezza la distribuzione statistica del disturbo e, individuando il vertice della gaussiana, il valore della misura al netto del disturbo stesso. Ovviamente non è possibile ripetere la misura infinite volte ma è dimostrabile un significativo miglioramento della qualità del risultato già ripetendo il procedimento un limitato numero di volte ed operando poi la media dei campioni ottenuti: è quello che fanno, ad esempio, le bilance elettroniche che usate per pesare la pasta o voi stessi.

Domanda: questo approccio è applicabile alla fotografia digitale?

martedì, luglio 26, 2011

Digitale - Esposizione a destra

Online questo tema è variamente discusso ed affrontato. Non mi addentrerò troppo nel descrivere cosa sia la tecnica dell'esposizione a destra, mi limiterò ad accennarne i contorni lasciando al lettore la possibilità di approfondire l'argomento.
Nella fotografia analogica su pellicola la cosa migliore da fare , solitamente, è centrare l'esposizione, per il digitale le cose vanno diversamente. Online si trovano numerose fonti che spiegano la tecnica dell'esposizione a destra ragionando sulla quantizzazione e sul processo di conversione Analogico Digitale. Sostanzialmente si imputa una maggiore "rumorosità" delle aree scure delle immagini alla scarsità di step di quantizzazione assegnati a quel livello di esposizione. Chiarisco: il processo di acquisizione di una immagine digitale parte dall'elemento fotosensibile singolo che, nella numerosità propria del sensore, compone il sensore stesso. Tale dispositivo è, nella sostanza, un rivelatore di fotoni. I fotoni, limitati a certe lunghezze d'onda da una griglia RGB, colpiscono l'elemento fotosensibile in misura tanto maggiore quanto è maggiore l'esposizione dell'elemento stesso. L'uscita di questo dispositivo è un segnale analogico "proporzionale" in prima approssimazione al numero di fotoni che l'hanno raggiunto. Un processo di campionamento e conversione Analogico/Digitale di tale segnale trasforma l'uscita analogica del singolo elemento del sensore in un valore digitale.

domenica, luglio 24, 2011

E se non ho la macchina fotografica?

Oggi dalle parti di Bologna c'è stato un fortissimo temporale che poi ha lasciato spazio al sole. Quando capita spesso si ottiene una pulizia estrema dell'atmosfera. L'aria era tersa al punto che guardando a nord erano visibili le prime alpi. In queste occasioni c'è sempre una luce particolare che è un peccato farsi sfuggire... si ma NON AVEVO LA MACCHINA FOTOGRAFICA!!!! 
Ho scattato col cellulare ed il soggetto recupera sulla qualità:



Non servirebbero presentazioni ma, per chi ignora, nelle foto il santuario della Beata Vergine di San Luca sul colle della Guardia, Bologna.

23 luglio 2011 - Paolo Attivissimo vs Riccardo "Sertes" Pizzirani a Bologna

Interessante evento di civile confronto fra il debunker Paolo Attivissimo e il non complottista (a detta sua, da quel che mi è parso non posso confermare) Riccardo Pizzirani.


Le foto sono state fatte in un ambiente buio abbastanza per mostrare la proiezione... non hanno pertanto nessuna valenza se non quella del ricordo dell'evento interessante al quale ho partecipato (da spettatore).

Ps: incredibile ma vero: la valigia di cartone non è di nessun italiano espatriato a Lugano, è di Paolo! (hihihihi)

La descrizione completa dell'evento con cronologia dell'incontro, filmati e foto serie le trovare sul sito di Paolo Attivissimo, qui.

martedì, luglio 19, 2011

Suviana in secca - Salice

Questo salice, solitamente immerso fino alla chioma, ora è a secco ed ondeggia al vento.


Suviana, i parametri di scatto: f/11, 1/80s, ISO 100, lunghezza focale 20mm (formato APSC).

domenica, luglio 17, 2011

Suviana - in secca

Giornata al lago di Suviana, meta di chi cerca frescura.
Purtroppo il lago è in secca per i prelievi idrici dovuti al gran caldo e alla scarsità di precipitazioni (ma io così basso non l'avevo mai visto, neppure a agosto). Il risultato di questi prelievi è che una grandissima parte della sponda del lago è completamente esposta. Non ho misurato ma, a mio parere, è sceso oltre 10 metri. La riva scoperta mette in mostra le magagne dei motoraduni e dei campeggiatori maleducati: vetri di ogni genere e fatta ovunque, bottiglie rotte, bicchieri, cocci. Personalmente quello che ho rischiato di calpestare l'ho raccolto ed aggiunto al mio sacco per il pattume... la mia bimba è stata meno fortunata: un taglio nel piede lungo 3 cm buoni, fondo e abbondantemente sanguinante è stato pulito e disinfettato dal gentilissimo personale che presta soccorso, anche come bagnini, ai turisti presenti.
C'è stato il tempo di un pic nic a base di prosciutto e melone e poi siamo rientrati a causa, appunto, dell'incidente al piede. Tempo comunque sufficiente a tentare qualche scatto. Quello che segue è una panoramica dalla sponda su cui eravamo. A chi conosce il lago indico il punto di attracco alla sinistra dell'immagine... ricordate dove si trova solitamente?
Non fatevi trarre in inganno dai primi alberi: solitamente sono immersi fino alla chioma, lo si nota anche dalla presenza di radici che sembrano una vecchia rete da pescatore a quel livello.




sabato, luglio 16, 2011

L'attesa della luce giusta per scattare

Fotografare, sottintendendo un ragionamento dietro allo scatto, un qualcosa oltre la foto-ricordo o il point-and-shot, è una passione.(punto) Può essere inteso altrimenti quel desiderio di realizzare una buona immagine e che ti spinge a studiare una scena, intuirne gli angoli e le visuali, attendere il momento opportuno e poi rivedere, correggere e riprovare?
La foto che segue non è un punto di arrivo, non è eccezionale ma è il risultato di una attesa e di numerose prove. Per stasera mi accontento.
Il primo scatto l'ho fatto alle 20:52... poco dopo il tramonto. La direzione è verso ovest, avevo il sole al centro dello scatto fino a pochi istanti prima, la scena presenta quindi una dinamica troppo estesa per la mia macchina: se espongo per le alte luci ho tutto il resto nero. Se espongo per le aree verdi ho il cielo bianco. Ho realizzato più scatti, domani provo a metterli insieme in un HDRi... vediamo che ne viene fuori.
Ho atteso riprovando di quando in quando finché si è fatto più scuro il cielo. La dinamica della scena si è ridotta, l'istogramma non era male. Ho fatto qualche scatto. In uno, quello che segue, ho sfruttato anche la tecnica che trovate descritta qui: "Esposizione nel digitale - le alte luci."; ragioni di fondo a parte, sulle quali non sono convinto, funziona.

Laghetto del parco della Ca' Bura - Corticella - Bologna

Un leggero vento ha mosso gli alberi sulla destra e la chioma del salice... la ruoto di qualche decimo di grado in senso orario, taglio via una porzione di cielo e lo steccato accentuando un po' l'effetto "panoramico"... o meglio l'estensione orizzontale dell'immagine. Vediamo che ne viene fuori:


giovedì, luglio 07, 2011

Ex risaia "La rizza" - Bentivoglio - Dettagli

L'oasi naturalistica "la Rizza" situata nei pressi di Bentivoglio è un ambiente che potremmo definire post-antropizzato: si tratta di una ex-risaia restituita ai migratori e ad una fruizione meno invasiva da parte dell'uomo. L'area dello stagno è recintata con un telo che nasconde agli ospiti gli incomodi visitatori. Una passeggiata per raggiungere il punto attrezzato di osservazione (dal quale si domina il panorama che trovate qui) può regalare incontri diversi: cicogne che nidificano su alberi, farfalle, ecc.ecc.


Un close-up di una farfalla che gioca a non farsi prendere... sfido io: si gode il sole su una ortica!


Qui ci vuole un po' di comprensione: non ho un tele. Ma valeva la pena fotografare i quattro piccolini nel nido.

lunedì, luglio 04, 2011

Valli di Comacchio, nei pressi di Anita

Mi piace quella strada che passa per le valli nei pressi di Anita. Ci sono passato più e più volte per quella stretta lingua di asfalto che sovrasta i primi stagni delle valli di Comacchio. Ogni volta rischio di finirci dentro... guido distratto da ciò che mi circonda. Oggi avevo la mia reflex... ho fatto alcuni scatti, il punto di osservazione si prestava bene per un panorama... non è che con un 18-55mm potessi aspirare a riprendere qualche selvatico.




Dettagli sugli scatti: ISO 100, 1/100s, f/11, lunghezza focale 22mm (x1.5 = 33mm nel formato 35mm).

Il mio dubbio è sempre lo stesso: quale è la focale ottimale da usare per la composizione di più scatti in una foto panoramica? Il mio ragionamento è che se uso focali corte rischio di "stringere" il panorama, se uso focali lunghe rischio di "allargarlo" ed in ogni caso deformo le distanze... quindi, secondo il mio ragionamento, la focale ideale dovrebbe essere l'equivalente del 50mm del formato 35mm ovvero circa 33mm del formato APS-C. Cercherò conferme.

Nota: ho usato in questo post uno script javascript per visualizzare il panorama attraverso una "finestra". Questo, a mio avviso, consente di godere l'immagine al meglio eliminando la deformazione della prospettiva propria dell'immagine panoramica. Purtroppo la piattaforma blogger impone salti mortali per inserire codice... Amen! Si tratta di una prova... mi piacerebbe ci fossero anche pulsanti di navigazione comunque il risultato è più che gradevole... mi pare.

domenica, luglio 03, 2011

Ex risaia "La rizza" - Bentivoglio

Recupero ambientale di una ex risaia, "la rizza".
Interessante la vista che offre sull'oasi e sui migratori presenti un casottino opportunamente realizzato. Si tratta di una struttura in legno e cemento a due piani, chiusa. Nella parte superiore si aprono  feritoie per l'osservazione. Sono poste ad una altezza di 2 - 3 metri sul livello dell'acqua e permettono di avere un orizzonte largo dell'oasi. Al piano inferiore sono invece presenti vetrate di grandi dimensioni poste parzialmente sotto il livello dell'acqua. Lo scopo non credo sia quello di mostrare cosa ci sia sotto: l'acqua è molto torbida e le vetrate coperte di alghe. La cosa interessante dovrebbe essere il punto di vista ad altezza di papera... di vedere passare qualche selvatico davanti alla finestra... neanche uno. Torno sopra e scatto qualche foto.

Il panorama da una feritoia:




Sono 17 scatti presi con le seguenti impostazioni: ISO 100 - f/9 - 1/200s - 35mm, messa a fuoco manuale (aggiustata una volta per tutte). Quella che è disponibile sul blog è una versione drasticamente ridotta: il file misura in punti 23058 x 2842... volendo tradurlo in MPixel sarebbero 65 circa.

giovedì, giugno 30, 2011

L'ippodromo - stavolta con le corse

Ritorno sui miei passi qualche giorno più tardi, stavolta abbiamo fortuna: ci sono in programma le corse.
I cavalli si scaldano, i fantini seduti sui sulky sembrano hobbit o bambini... il dubbio resta.

venerdì, giugno 03, 2011

Earless Rabbit - Fukushima

Quando vi troverete a commentare il filmato che mostra il mostro, ovvero il coniglio senza orecchie nato a Fukushima, ricordatevi che è quasi matematico che vi stiano prendendo in giro.

Perché?

Guardate questo link. Il post è del 2006 e mostra un earless rabbit proprio uguale a quello di Fukushima. Il coniglietto ha forse sofferto di over grooming e si è staccato da solo le orecchie.


Il coniglietto affetto da over grooming

Il coniglietto che vi spacciano per mutante

Usate la testa e dubitate.

domenica, maggio 29, 2011

L'ippodromo

L'ippodromo è luogo dei miei ricordi. Il bisnonno abitava poco lontano e mi ci accompagnava a portar le carote ai purosangue. Dubito che ora sia possibile avvicinarsi alle stalle con la semplicità di un vecchio ed un bambino con in mano una carota.

Oggi sono passato e mi sono fermato a dare una occhiata... bello si... ma i cavalli?!?!?!? Accidenti, momento sbagliato!

Ippodromo Arcoveggio - Bologna

Nota tecnica: fa schifo. Sequenza di scatti presi a mano libera in bilico su una panchina... si notano diversi problemi di allineamento.

lunedì, maggio 16, 2011

Giardini Montagnola, Bologna... con sorpresa.

Statua della Ninfa - Diego Sarti

Questa fontana, come le altre presenti attorno alla vasca circolare del parco, è scolpita nella memoria di ogni bolognese. Venticinque, trenta anni fa la domenica mattina era difficile mancare la passeggiata ai giardini della montagnola. Ora mi è quasi difficile concepire il desiderio di recarmi in luoghi che non hanno più l'aspetto noto e rassicurante del ricordo. Il degrado è alle volte sconfortante.
In questa foto la mia bimba sorridente davanti alla statua di Diego Sarti.

...sorpresa: sistemando lo scatto ho notato che la statua è vandalizzata: un dito della ninfa è rotto e diversi tatuaggi ne imbrattano il seno, il ventre e il pube. Imbecille, che ti si pigmenti permanentemente una figura peniforme in fronte... ti abbellirebbe senza dubbio.

Ps: originale sottoesposto, ho perciò aumentato leggermente l'esposizione generale dell'immagine. Si evidenziavano deformazioni dovute all'ottica e alla posizione di ripresa che ho corretto. Ho infine aumentato la dinamica del soggetto centrale e delle due scene a fianco della fontana. Ora sono soddisfatto. (ps: grazie a Gaetano per tenere vivo il pungolo)

lunedì, maggio 02, 2011

Colta al volo

Auto d'epoca tirata al lucido a Budrio.
Peccato non aver avuto il giusto tempo per predisporre al meglio lo scatto... avrei voluto ridurre i tempi, il RAW era pure sovraesposto: ci stava tranquillamente mezzo stop in meno... forse uno intero. Vabbè... presa al volo, non sempre si può mettere mano ai dettagli.


Dati tecnici: 
Sony α390 con obiettivo del kit 18-55 SAM
Apertura: f/11
Tempo: 1/150s
Sensibilità: ISO 200
Lunghezza focale: 18mm (equivalente nel formato a 35mm ad una lunghezza focale di 27mm)

Villa (e parco) di San Marino di Bentivoglio

Bella villa, sede del museo della civiltà contadina. Un godibile piccolo parco con annesso laghetto. Un bel ponte ad archi ed alberi secolari.

Lascio la parola a qualche immagine:





mercoledì, aprile 13, 2011

Il cielo che si specchia

A spasso con la reflex nuova nuova, vagando per viottoli di campagna, mi sono ritrovato in un luogo incredibile: poche piccole case fra... risaie(?). Il cielo, stanco, vi si specchia.

martedì, febbraio 22, 2011

Ipocrisie fra le righe

Ve lo foste perso vi consiglio una breve ma istruttiva lettura.

Il trattato Italia-libia di amicizia, partenariato e cooperazione 

E' questione di parole scelte o omesse, contesti riassunti secondo opportunità. Leggete, leggete.

Qualche esempio: l'eufemismo.

Con l’avvento al potere di Muammar Gheddafi, nel 1969, i rapporti italolibici entrano in una profonda crisi. Nel 1970 gli italiani furono cacciati dalla Libia e le loro proprietà confiscate nonostante che il Trattato del 1956, concluso con il governo monarchico allora al potere, concedesse ampie garanzie a riguardo.

Altro esempio: l'omissione.

I rapporti italo-libici toccarono il punto più basso quando la Libia, dopo il bombardamento Usa di Tripoli e Bengasi del 1986, lanciò  un missile che  cadde nelle acque prospicienti Lampedusa.

L'omissione riguarda il contesto in cui i vertici libici si sono resi responsabili direttamente di atti terroristici.

Altro esempio: le cautele.


Accusata di aver provocato la  tragedia di Lockerbie  (scoppio di una bomba su un aereo della Pan Am in volo sulla Scozia, 1988), la Libia fu costretta a consegnare i presunti responsabili, che furono giudicati da una Corte scozzese operante in Olanda.

Ma proseguite da soli, leggetevi gli otto cubani del punto 2 sul divieto di compiere reciprocamente atti ostili, l'insistenza sulle giustificazioni di quel punto... questo, è terribile, ci vincola alla non telefonata del Berlusca... non vorrei disturbare.

Mi raccomando, meditate.

giovedì, febbraio 03, 2011

Blocco tecnico - Macchina fotografica in riparazione

Ho la macchina fotografica in riparazione dal 5 di gennaio... fuori garanzia. Tempi biblici, sebbene preventivati, mi sembrano un po' eccessivi per il centro riparazioni ufficiale di Fujifilm.
La mancanza la sento, più volte mi sono trovato col desiderio insoddisfabile di fare qualche scatto.
L'attesa mi fa ragionare ogni giorno di più sull'acquisto della prossima macchina fotografica.
Ho avuto la visione di una NIKON D3100 con un obiettivo zoom 18-55 VR compreso tanto per cominciare.

Qualcuno vuole una Fujifilm S9500 revisionata di fresco (è ancora in assistenza, di più non posso proprio), con 4 GB di schede di memoria, un tris di filtrini (SKY, polarizzatore circolare e filtro per fotografia IR)? Prezzo da concordare, anzi fatelo voi e vediamo se ci accordiamo. Consegna o spedizione appena me la riconsegnano a me.