martedì, ottobre 12, 2010

Chiesa di Santa Maria degli Angioli - Lugano

Interessante chiesa della fine del XV secolo situata a Lugano. Al suo interno si possono ammirare alcuni dipinti di Bernardino Luini fra i più apprezzati di tutta la Svizzera.
Una mia interpretazione degli interni della chiesa mediante tecnica HDR, l'idea è quella di esaltare i dettagli anche degli scorci più bui, comprese le travi del solaio.
Indicazioni per gli uomini: vedi google earth impostando nel campo di ricerca "Lugano, Santa Maria degli Angioli", per le donne credo basti dire che è di fronte a Louis Vuitton (ma non nel lago, sull'altro lato). (Scherzo, ovviamente)

7 commenti:

  1. Ciao Fabio, è certamente una splendida chiesa e l'affresco è veramente grandioso, hai usato bene l'HDR per per esaltarne le caratteristiche che altrimenti sarebbero rimaste parzialmente nascoste. Non so se a causa di una differenza tra le tre esposizioni o per il diaframma aperto al massimo, si nota una leggera sfocatura sullo sfondo, anche se visibile solo all'ingrandimento. Che programma utilizzi per l'HDR? Dovrebbe esserci una opzione per riallineare le immagini. Comunque complimenti, sia il soggetto che la scelta dal punto di vista tecnico è ottima.

    RispondiElimina
  2. Hai ragione: f/2,8... avessi chiuso un paio di stop avrei avuto tutto lo scatto più nitido.
    E' un regalo dell'abitudine ad una macchina fotografica che diventa rumorosa se elevi la sensibilità ISO e che non ha stabilizzatore. L'acquisto di un cavalletto buono (ho poi preso il Manfrotto di cui avevamo parlato) è recente... devo farlo entrare meglio nella mia routine.

    Ti ringrazio molto per la critica: io consideravo lo scatto buono senza rendermi conto, non ci avevo proprio pensato, che avrei potuto far meglio. Senza il confronto non si migliora.

    Sto pensando di farmi una chek-list, un vademecum:
    - individuare il soggetto
    - capire come interagisce con lo sfondo
    - quale tecnica?
    - che profondità di campo mi occorre?
    - ecc.ecc.

    Magari mi dai una mano e ne fai un tema per il tuo blog?

    Ciao!
    Fabio

    RispondiElimina
  3. Ps: gli scatti sono più di tre, mi pare 7 o 8, ho esagerato? Gli scatti sono intervallati con un passo di 1 stop. Il mio dubbio era il confronto fra il soffitto veramente buio e la zona dell'altare oltre le volte in piena luce.
    Il software è Photomatix.

    RispondiElimina
  4. Anche se spesso viene detto che 3 o 5 scatti sono la regola di base, non la prenderei alla lettera, dato che come hai osservato, è il divario tra luci e ombre a giocare un ruolo importante e quindi probabilmente bisognerebbe avere una esposizione per ogni stop di differenza. Un eccesso? Si, potrebbe anche essere, ma ogni tanto vedo delle foto HDR veramente splendide e mi chiedo fino a che punto ho compreso i segreti di questa tecnica. Indubbiamente per ottenere quei risultati ci vuole anche molta dedizione: portarsi dietro il cavalletto e dedicare tanta attenzione e tempo a una singola foto; e questa è una cosa che non mi viene spontanea. Ma per tornare alla tua foto, penso che l'unico aspetto da riconsiderare, se vorrai provare a rifare la foto, è il diaframma; anche utilizzando il grandangolo ci sarebbe voluto almeno un f/8, o meglio ancora un f/11, perchè ci sono le panche in primo piano e il soggetto statico non pone problemi di mosso.
    Per quanto riguarda il software anche io ho utilizzato spesso Photomatrix che trovo ottimo; nell'ultimo periodo ho provato anche Dynamic-Photo HDR 4.5, che non è per niente male sull'HDR e aggiunge tante altre opzioni, come filtri di vario tipo e controllo delle luci durante l'elaborazione dell'HDR, e anche un programma integrato di post elaborazione grafica, per eventuali ulteriori ritocchi,che evita di dover fare ricorso a ulteriori software.

    RispondiElimina
  5. L'HDR è certamente una tecnica complessa. E' lontano il tempo in cui potrò dire di aver raggiunto un livello di padronanza accettabile di questa tecnica. Fortunatamente alcuni software aiutano molto l'utente inesperto come me nei passaggi che si devono affrontare... c'è da dire che, come in tutte le cose, il manico fa sempre la differenza: ora la tecnologia ha reso disponibile strumenti (HW e SW)che aspirano ad essere qualitativamente elevati anche a prezzi tutto sommato contenuti; questo non implica il saperli adoperare... infatti... avessi chiuso quel diaframma... ma poi chissà quante altre considerazioni avrei potuto fare sui parametri che ho imposto alla ripresa e alla elaborazione di questo scatto.

    Rispetto poi alla critica mossa da molti contro l'HDR, secondo la quale questa sarebbe una rappresentazione falsata della realtà e non una tecnica fotografica, dico che si, è vero: hanno ragione... e allora? E' forse più vicina alla realizzazione di una idea diciamo "artistica" (fra virgolette, mi raccomando) che ad una fotografia. Il suo valore, in questo senso, per me non cambia.

    Ciao!

    RispondiElimina
  6. Fabio, ho deciso di intervenire solo dopo aver letto queste tue parole: "la tecnologia ha reso disponibile strumenti (HW e SW)che aspirano ad essere qualitativamente elevati anche a prezzi tutto sommato contenuti; questo non implica il saperli adoperare... "

    Io temo che chi si avvicina oggi alla fotografia resti affascinato dalle procedure più esoteriche, e dimentichi di applicarsi sulle basi. Un po' come se un aspirante poeta si applicasse sulle funzioni più evolute di Word, tralasciando la ricerca delle parole giuste per comunicare un concetto, un'emozione.
    L'HDR è un mezzo a disposizione del moderno fotografo, e l'impaginazione "giustificata" è uno strumento di Word.

    Un aspirante fotografo che parte dall'HDR (e non conosce l'uso del diaframma, o del tempo, o della fotografia di base) è come un aspirante scrittore che parte dal "giustificato", ma non conosce la sintassi, i modi verbali, e magari non si ferma nemmeno a ragionare su cosa ha da dire, e quali siano i mezzi a sua disposizione per dirlo.
    Non consoderarmi uno stronzo :-) , ti scrivo queste cose per invitarti a non voler saltare le basi
    G.

    RispondiElimina
  7. Gaetano, come al solito i tuoi commenti sono incontestabili. Hai ragione da vendere.
    A mia "discolpa" però voglio aggiungere un concetto che non mi è estraneo: voglio divertirmi. Mi piace la tecnologia. Mi piace la trasformazione che le tecniche digitali rendono possibili. Queste sono le leve che mi spingono a fotografare e, fotografando, mi accorgo di lacune che affliggono la mia tecnica. Il primo passo è riconoscere gli errori e agire di conseguenza. Il primo passo è quindi fotografare.
    Fare uno studio troppo "scolastico" delle basi mi sembrerebbe come le ore (poche perché poi smisi per rischio di morte per noia) passate a solfeggiare quando io invece volevo strimpellare il piano!
    So che attualmente l'approccio alla musica è più simile al mio attuale approccio alla fotografia (amatoriale sempre e comunque intesa a quel modo).
    Forse banalizzo ma il soddisfare i punti che ho indicato come leve mi porta a fotografare, fotografare mi porta al confronto (con me stesso e con gli atri), il confronto mi porta a correggere gli errori... o a provare di farlo.

    Ciao!!!

    RispondiElimina

I commenti sono moderati ed appariranno solo dopo l'approvazione insindacabile da parte mia. Questo è il mio blog, considerati ospite in casa mia e sarai il benvenuto.