mercoledì, novembre 28, 2012

Fifty-two weeks! 31 di 52

Dopo lo scatto che ritrae mia moglie anche questa settimana posto la foto di una persona. Si tratta di un amico, Gaetano, ripreso in un momento di una recente "cena con pizza e fotografie". La serata è stata molto piacevole e credo che il suo volto nella mia foto lo racconti. Non è una foto in posa con sorriso plastico, sguardo in camera, sfondo curato, perfettamente a fuoco e nitida. Un simile scatto avrebbe raccontato che Gaetano, in un momento non rilevante, in un luogo non rilevante, ha abbozzato un sorriso concordato perciò vuoto e io l'ho fotografato... cioè zero. No, non è la foto che lo stesso Gaetano mi sta suggerendo di evitare: la bella foto che non racconta nulla, ribattezzata da lui in maniera più sintetica BFDM, perché tali foto, al massimo, fanno l'appello dei presenti. Bisogna andare oltre e, anche se un singolo scatto rappresenta l'equivalente espressivo di un rutto, ho provato a raccontare qualcosa di più.


Grazie anche al suo pungolo fatto qualche volta di critiche dirette e secche mi sto confrontando con i miei scatti, con quello che voglio metterci dentro, con quello che posso restituire in una sorta di lettura che ne fa l'osservatore: la fotografia è un mezzo descrittivo come la parola e la bella foto che non racconta nulla (BFDM), quella perfetta che rispetta regole e canoni e basta, è invece come una lista della spesa scritta in bella grafia. Non mi serve. Questo è il messaggio che, non senza fatica, sto digerendo ora.

Da quando ho intrapreso questo personale e particolare sguardo critico sulle mie fotografie sono meno attento ai parametri di scatto, la lettura dei dati EXIF mi dice che la foto sopra è stata registrata così: 0.6s, f/2.8, ISO 400. Tempo e ISO erano comunque in AUTO. Ottica SONY SAL85F28.

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